3829 recensioni a vostra disposizione!
   

FISH TANK Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 20 settembre 2010
 
di Andrea Arnold, con Katie Jarvis, Kierston Wareing, Michael Fassbender (Gran Bretagna, 2009)
 
In apparenza smorzato in effetti indimenticabile FISH TANK, della inglese Andrea Arnold; ingiustamente snobbata da una parte della critica quattro anni fa a Cannes, ma fortunatamente riconosciuta dalla giuria per il suo primo RED ROAD. Non che i due film abbiano tutto in comune: se non lo sfruttamento dello sfondo, che già era notevole in quel thriller sulla videosorveglianza a dipendenza voyeuristica. Ma qui l'ambiente gioca una tale importanza da proiettare fin dalle prime immagini il film in quegli universi dell'osservazione sociale tramutata in poetica che cosi bene riescono ai cineasti inglesi. A 48 anni, insomma, questa signora s'impone alla grande nella tradizione dei KES di Ken Loach, dei capolavori duri ma terribilmente umani di Mike Leigh, dello sguardo che sa anche essere disincantato nella disperazione alla Stephen Frears. Del grande cinema sul passaggio dall'adolescenza all'età adulta.

La forza di FISH TANK si costruisce sulla sua normalità; su quella, ahimè sua sorta di normalità. Proprio sulla prevedibilità della storia di Mia. Viva, fresca, ribelle, insopportabilmente sfrontata, in quella solita periferia industriale disastrata, una madre assente, abbandonata e flippata, il suo amante aitante, un attimo emancipato e sorprendentemente paterno: con il quale come volete vada a finire? Non a caso FISH TANK significa acquario. Ed è in quel contenitore che preclude ogni navigazione, fra quelle pareti dalle quali traspare continuamente tutta la demolizione, materiale e morale, operata dal nostro tempo che Mia (formidabile Katie Jarvis) dovrà pur trovare uno sfogo alla propria fondamentale voglia di vivere. Alla propria indistruttibile forma di speranza; ad una positività che finirà per trasparire non solo nella sua passione per l'hip–hop.

Esplorazione di impressionante ma pacato verismo su una giungla posta fra il cemento degli svincoli autostradali, fra qualche stagno dove un pesce può ancora essere afferrato con le mani poiché abbandonato da sempre, il film sembra quasi adagiarsi nella sua accorata contemplazione. Ma nel soprassalto finale, in una conclusione dalla normalità tanto più rivelatrice rispetto a una eventuale soluzione drammatica, c'è tutta l'intelligenza e la sensibilità del piccolo, grande cinema che sa essere vicino ai problemi dei tempi e della gente.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda